Lasciare un segno... rispettando la storia!
L’attitudine abituale di fronte ad un’opera d’arte antica è quella di collocarla in un preciso periodo storico, catalogarla e conservarla. Se l’opera risulta deteriorata e rovinata, si pensa ad un restauro, ma mai ad un completamento o a una rielaborazione in chiave odierna. In poche parole l’opera appartiene ad un tempo che non è il nostro, non è il contemporaneo.
Il progetto Omissis cerca di scardinare questa abitudine, che ci porta a confinare le opere del passato in un tempo che non esiste più. Un team di pittori e di narratori dialogano con le opere d’arte e con la storia di edifici sacri divenuti marginali con l’obiettivo di popolare il tempio con nuove prospettive e linguaggi capaci di unire il passato e l’odierno.
La prima edizione di Omissis è stata realizzata nell’agosto del 2020 nella chiesetta di San Michele presso il Castello di Fagagna. La chiesa è uno dei pochi edifici rimasti intatti dell’antico feudo risalente al periodo patriarcale (IX secolo). All’interno sono presenti delle tracce di antichi affreschi, ormai quasi completamente deteriorati.
Per due settimane un gruppo di artisti (5) e narratori (6) hanno lavorato alla realizzazione di installazioni pittoriche e alla stesura di interventi narrativi che avessero una connessione con la storia del tempio, del suo contesto e delle opere presenti al suo interno. Il lavoro è stato presentato al pubblico del Festival Art tal Ort durante le giornate dell’8 e 9 agosto 2020.
Una chiesa ricca di storie e suggestioni... molte di queste frammentarie o semplicemente suggerite (...Omissis)
Per la Chiesa di San Michele le opere di Omissis sono state realizzate dal maestro siciliano Guglielmo Manenti in collaborazione con le giovani artiste friulane Adriana Bardi, Adele Costalunga, Caterina Sanvi, Chiara Signorini provenienti dal liceo Artistico Sello di Udine.
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